Rivoluzione proletaria

La rivoluzione proletaria è, nella letteratura marxista, una rivoluzione politica violenta e di classe con la quale la classe proletaria si prefigge di rovesciare il capitalismo e rompere, in primo luogo, le sue istituzioni[1][2]. Le rivoluzioni proletarie sono generalmente sostenute dai comunisti e, seppur con fini differenti[3], dagli anarchici.

La rivoluzione proletaria è un concetto ineliminabile del marxismo come conseguenza dell'impossibilità di una riforma capace di eliminare i rapporti di produzione capitalistici all'interno del capitalismo stesso. Nella teoria marxista la rivoluzione proletaria, per essere davvero in grado di abolire il modo di produzione capitalistico, deve avere natura strettamente internazionalista, anche se il processo rivoluzionario dovesse prendere inizio sotto forma di rivoluzioni antiborghesi nazionali[4].

  1. ^ Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista
  2. ^ V. Lenin, Stato e Rivoluzione
  3. ^ Obiettivo degli anarchici non è la dittatura del proletariato come fase transitoria, come per i comunisti, ma una forma di società sostanzialmente priva del potere politico fin dal principio.
  4. ^ Engels, Principi del comunismo

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